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Esportazioni UE: oltre 1000 miliardi € nel quadro di accordi di libero scambio

Secondo una nuova relazione gli accordi commerciali dell’UE portano ad un aumento delle esportazioni, relazioni economiche più stabili e un accesso più facile alle risorse necessarie. Dalla Seconda relazione annuale della Commissione sull’attuazione e l’applicazione degli accordi commerciali dell’UE emerge inoltre che nel 2021 le esportazioni dell’UE verso i partner preferenziali hanno superato per la prima volta i 1000 miliardi di euro e si evince che gli sforzi dell’UE per abbattere gli ostacoli agli scambi promuovono concretamente le esportazioni e sostengono l’occupazione. La relazione consolidata della Commissione riguarda il 2021 e il primo trimestre del 2022 e si concentra sui risultati conseguiti in sede di OMC e nel quadro della rete di accordi commerciali preferenziali dell’UE al fine di promuovere gli accordi ed eliminare o prevenire gli ostacoli.
La relazione fornisce inoltre un aggiornamento su una serie di strumenti legislativi dell’UE in materia commerciale, in particolare lo strumento per gli appalti internazionali (IPI) in vigore da agosto o la proposta di uno strumento di lotta alla coercizione (ACI) avanzata dalla Commissione.
L’obiettivo è ampliare la rete di accordi commerciali dell’UE, che svolgono un ruolo cruciale nel sostenere la crescita delle economie in un periodo di incertezza economica, garantendo un accesso privilegiato ai mercati chiave per le esportazioni, nonché l’accesso a fattori produttivi e materie prime fondamentali attraverso catene di approvvigionamento diversificate e resilienti.
Nel 2021 il 44% degli scambi commerciali dell’UE ha avuto luogo nel quadro di accordi commerciali preferenziali, una percentuale che aumenterà al 47,4% una volta aggiunti gli accordi attualmente in fase di adozione o ratifica. Tra il 2020 e il 2021 le esportazioni dall’UE verso partner preferenziali (senza contare il Regno Unito) sono aumentate in misura maggiore (16%) rispetto alle esportazioni dell’UE verso tutti i partner commerciali (13%).
Attualmente, l’UE importa il 24% delle sue materie prime critiche da partner commerciali preferenziali; questa percentuale salirà al 46% una volta che sarà in vigore l’accordo di libero scambio con l’Australia, in fase di negoziazione. Inoltre, con la modernizzazione dell’accordo con il Cile, la principale fonte di litio raffinato dell’UE (78%), l’UE si assicurerà l’approvvigionamento di una materia prima critica di importanza fondamentale.
Complessivamente, nel 2021 le esportazioni dell’UE sono aumentate di 7,2 miliardi di euro grazie all’eliminazione, tra il 2015 e il 2020, di diversi ostacoli agli scambi.
Nel solo 2021 sono stati eliminati, in tutto o in parte, 39 ostacoli agli scambi, principalmente attraverso la cooperazione con i partner commerciali interessati. La loro eliminazione ha avuto un effetto positivo sugli esportatori dell’UE, in particolare nel settore alimentare, dato che la maggior parte di tali ostacoli riguardava misure sanitarie e fitosanitarie.
Ad esempio: il Canada ha accettato il certificato armonizzato dell’UE per le carni di pollame. La Corea del Sud ha ripreso le importazioni di carne suina e pollame dagli Stati membri dell’UE. Tale cooperazione può potenzialmente sbloccare scambi commerciali per oltre 1 miliardo di euro nei prossimi anni.
Sono stati compiuti progressi con riferimento alle barriere tariffarie con l’Egitto per evitare la prevista reintroduzione dei dazi doganali sulle autovetture importate dall’UE. Progressi analoghi sono stati compiuti in relazione alle barriere non tariffarie alle esportazioni di cosmetici dall’UE verso la Turchia.
Anche l’attività di risoluzione delle controversie presso l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) è proseguita in modo efficace: la Commissione ha risolto una controversia sull’energia eolica con il Regno Unito e ne ha portate avanti altre con diversi partner, in particolare sull’alluminio con gli Stati Uniti e sui prodotti farmaceutici con la Turchia. Sono stati compiuti progressi anche nella controversia bilaterale tra UE e Corea del Sud su commercio e lavoro, che ha portato all’entrata in vigore di 3 convenzioni dell’OIL nel 2022. La Commissione ha inoltre avviato diverse nuove azioni per la violazioni di norme commerciali, anche nei confronti della Cina e dell’Egitto. Infine, sono state risolte le divergenze con il Messico in merito alle esportazioni di tequila.
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